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Via Dolomiti 16B
39030 Sesto (BZ)
Italia

+39 349 7169126

info@museumrudolfstolz.eu


Il Museo è aperto da fine giugno a inizio ottobre. Al di fuori dell’orario ordinario di apertura il museo è accessibile su richiesta: Tel. +39 349 7169126.

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L’artista pittore Rudolf Stolz

Rudolf Stolz (Bolzano, 1874 – Sesto, 1960), uno dei tre fratelli pittori Stolz, è considerato uno dei più importanti pittori di affreschi del Tirolo del Novecento.

Scoprì la pittura – come i fratelli Albert (Bolzano 1875 – Bolzano 1947) e Ignaz (Bolzano 1868 – Bolzano 1953) – nel laboratorio del padre, il pittore di decorazione e artista bolzanino Ignaz Stolz sen. (Termeno 1840 – Bolzano 1907). Dopo la morte di quest’ultimo, rilevò il laboratorio, ma il suo desiderio più ardente rimase quello di diventare artista.

La prima guerra mondiale interruppe bruscamente l’opera creativa di Rudolf e dei fratelli. Albert e Rudolf lavorarono come pittori di guerra sul fronte meridionale, ritraendo la realtà bellica. Nei seguenti anni Venti fu decisivo l’influsso dell’artista di Lienz Albin Egger. In questo periodo ai fratelli pittori furono spesso commissionati affreschi.
Rudolf creò nel 1924 la Danza macabra nel cimitero di Sesto, costituita da sei figure che si susseguono ritmicamente e una “Morte che balla in modo civettuolo, assumendo tratti amichevolmente concilianti”. Seguirono innumerevoli altre pitture murali su commissione, sovvenzionate dagli architetti Marius Amonn e Clemens Holzmeister: tra l’altro, il Gasthof Stiegl, casa Amonn a Bolzano, l’hotel Tre Cime a Sesto, il Gasthof Weißes Kreuz e l’atrio della stazione a Innsbruck.
Nel 1943 Rudolf Stolz fuggì con la famiglia dai tumulti della guerra e si stabilì a Sesto, dove fu sostenuto da amici e mecenati. Qui condusse una vita ritirata fino alla morte nel 1960.

Oltre agli affreschi, Rudolf Stolz creò numerosi acquerelli e disegni, incentrati, oltre che su soggetti religiosi, anche sull’ambiente domestico, il paesaggio della regione bolzanina e le montagne di Sesto. Orientata in un primo momento all’arte popolare, e profondamente influenzata dalle opere di Albin Egger, la sua pittura col passare del tempo divenne sempre più fine e poetica.